Questo film mi ha fatto scoprire che Bjorn Borg, mio mito di fanciullezza, era un giovinotto per niente mansueto, anzi.

Quando la palla usciva, lui bestemmiava Odino e Thor.

Quando l’arbitro sbagliava una chiamata, lui gli apostrofava i morti.

Quando perdeva una partita, lui probabilmente si sfogava sulla madre.

Un giorno, visto che nella sua città nessuno voleva più giocare con questa sorta di reincarnazione tennistica dell’anticristo, arriva un allenatore assai quotato e, facendogli promettere che non aprirà mai più bocca manco per ciucciare aria, se lo porta a vincere lontano da casa.

Bjorn lo prende in parola e per la gioia di tutti, dopo aver assunto le sembianze di un novello Gesù di Nazareth, non fiata mai più.

Badate che non scherzo.

Giornalista – “ Bjorn, che ne pensi della tua quinta finale di Wimbledon ?

Borg – “ Oh ”

Fidanzata – “ Bjorn, come ti senti? “

Borg “ Mmm”.

McEnroe nel frattempo, visto che ogni tanto nel film c’è pure lui, rutta, va a puttane e sfascia racchette.

Finalmente dopo un’inquadratura di 32 minuti su Borg che guarda il nulla perché ha paura di perdere, arriva la vigilia della finale.

Il nostro beniamino è veramente terrorizzato così, dopo aver programmato la temperatura della camera d’albergo a  – 20 per abbassarsi i battiti cardiaci, si rivolge alla fidanzata surgelata ed esclama “ Mah “.

Mariana, con le labbra blu e il colorito da filetto di platessa, replica con un eloquentissimo “ Eh…”.

Brividi in sala.

ATTENZIONE SPOILER!

Finalmente siamo sul campo centrale di Wimbledon dove, dopo un avvio un po’ moscio, il nostro Bjorn ha una cosa tipo 83 match points, ma siccome non riesce più a cacciare la palla al di là della rete, viene trascinato al quinto set da un rinvigorito McEnroe.

Circa un’ora dopo, con santa pazienza e non prima di aver bucato palle del match che manco io a racchettoni dopo pranzo, il nostro beniamino si aggiudica l’importantissimo match.

Sui titoli di coda scorrono le immagini del matrimonio di Bjorn e Mariana, mentre una scritta sul nero ci ricorda che Borg ha abbandonato il tennis a soli 26 anni.

Per chi non lo sapesse, dal ventisettesimo anno in poi Borg si è finalmente divertito tantissimo:

Ha sfanculato la mogliettina, si è sposato la Bertè in un tripudio di acidi e vestiti metallizzati e ha coltivato i suoi hobby preferiti, ovvero perculare il fisco e sniffare come se non ci fosse un domani.

Che dire, bel film.

Sicuramente da consigliare ai nostalgici del tennis anni 80’, agli estimatori del cinema muto e ai possessori di biglietti omaggio.

 

Battuta migliore:

 

Mariana (la fidanzata) –  “ Ma lo capisci che se non mi aiuti a capirti io non ti capisco, hai capito?”

Borg – “ Uh “.