“ Signo’ se gentilmente me fa du’ passi indietro che sennò me se crea n’assembramento sur marciapiede” Il market dietro casa ha sulla porta un ceffo che regola il traffico. Lo trovo bellissimo gonfio e tronfio com’è della sua autorità suprema e incontestabile. Lui ha il potere di decidere chi oggi mangerà affettati e chi invece dovrà accontentarsi di purè pronto. Sarei stata a guardarlo per ore se non avessi avuto lo scopo sovrano di accaparrarmi con urgenza almeno una confezione di “carta culis” e una di una bevanda gassata che mi gonfia la panza a dismisura ma della quale non posso proprio fare a meno. Finalmente è il mio turno. Cazzo, sono emozionata. Il mio piano prevede l’incursione immediata e contro corrente in corsia tre. Solo dopo affronterò il banco dei freschi e il bancofrigo. Mi credete se vi dico un a cosa? Quasi mi emoziono quando sullo scaffale in alto, semi nascoste a tutti tranne che ai cestisti NBA e alla mia tenacia, intravedo ben due confezioni di polpa di pomodoro. Non una, due! Purtroppo niente caffè, zero. E sapete cos’altro è introvabile? La birra. In uno scaffale di trenta metri quadri c’è solo un fusto di Sfringherhausenwolfestrauber che in tedesco significa all’incirca “ E mo’ brutto alcolizzato di merda bevimi, se te regge “. E niente, volevo solo condividere la mia gioia della spesa. Tutto qui. La quarantena in fondo, può regalare piccoli momenti di inaspettata felicità. A proposito, scambio portatile Mac in ottimo stato con confezione di rasoi da donna con Aloe, che sennò mi vengono i bubboni all’inguine.